Ossessioni di ritorno
- La Sabry .
- 18 apr 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 9 mag 2020
Alcune ossessioni sono come un vecchio amore che torna nella nostra vita a distanza di tempo.
Ed è come la prima volta.
~spoiler alert~

Riassunto delle puntate precedenti (è proprio il caso di dirlo).
The Blacklist è una serie iniziata nel 2013.
Generalmente dopo tre stagioni inizio a perdere concentrazione e interesse, quindi con l'inizio della quarta stagione The Blacklist è diventata un ricordo.
In seguito mi sono trovata a pensare: ma come ho fatto a seguire una serie del genere per ben tre stagioni?
Fino all'inizio del locldown per COVID-19.
Una delle prime sere chiusa in casa, dopo una giornata di homeworking, ho aperto il pc dedicato al cazzeggio con il preciso proposito di orientarmi su qualcosa di totalmente inconsistente.
Niente contenuti impegnati, niente pensiero e a maggior ragione niente ragionamenti
Ma più di ogni altra cosa: nessuna voglia di mettermi a cercare cose nuove.
Poi ho pensato: vediamo a che punto è The Blacklist e capiamo se è il caso di dargli una seconda possibilità.
A che punto era The Blacklist
Ovviamente era al punto in cui l'avevo lasciato quatto anni fa, con Mr Kaplan intenta a tessere la sua terribile vendetta nei confronti di Raymond Reddington.
Mi è bastato riprendere il filo della storia e per chiedermi: ma come ho fatto a piantare lì una serie del genere dopo appena tre stagioni?
Comunque nel giro di cinque minuti ero di nuovo nel pieno della mia cotta per Raymond Reddington.
Che cosa ha di speciale The Blacklist
E' una saga famigliare sotto mentite spoglie.
C'è di mezzo uno dei criminali più ricercati negli Stati Uniti, l'FBI, i servizi segreti, funzionari corrotti, intrighi internazionali, furti, rapine, rapimenti, una quantità incalcolabile di morti, e molto altro.
Ma più di tutto c'è un passato misterioso che viene dato in pasto agli spettatori in razioni centellinate.
E' un passato del quale non è facile tenere traccia, che deve aver messo in difficoltà anche gli autori, perché non tutto fila in modo lineare.
Il fulcro intorno al quale ruota la storia è la vera identità dell'uomo che si fa chiamare Raymond Reddington.
Chi è? Credo che lo scopriremo davvero solo nell'ultima puntata, perché la risposta a questa domanda metterà fine all'incessante impegno di Red nel celare la verità e di Liz nello scoprirla.
A quel punto potremo andare tutti in pace, soddisfatti di essere stati messi a parte di uno dei segreti più inutili nella storia delle fiction.
Da parte mia temo che il pensiero sarà: tutto qui?
Perché onestamente la verità non potrà essere chissà quale rivelazione: cos'altro può saltare fuori?
Inoltre una parte di me è sinceramente preoccupata che alla fine Raymond Reddington possa essere Raymond Reddington, anche se non so come. Se questo sarà il caso voglio proprio vedere come se la caveranno gli autori.
Tra l'altro c'è un dettaglio che non riesco proprio a digerire: nel primo episodio Red viene identificato al di là di ogni dubbio attraverso le impronte digitali. Ho sempre pensato - e una parte di me continua a pensarlo tuttora - che questo dato pone fine a qualsiasi illazione.
Perché The Blacklist è un dramma famigliare.
La protagonista assoluta delle - al momento - sette stagioni di The Blacklist è la famiglia di Elizabeth Keen. Lei non ricorda molto, ma i pezzi che riesce a mettere insieme puntata dopo puntata sono quelli di uno scenario assai intricato. Anche perché è un susseguirsi di certezze che vengono meno e novità inattese.
Se la collaborazione tra Red e l'FBI funziona perché ciascuno ci guadagna qualcosa, la motivazione supplementare di Liz nel risolvere i casi assegnati da Red risiede nell'auspicio che nuove parti del puzzle vengano a galla.
Nonostante il loro rapporto tempestoso e la disponibilità di Red a farsi da parte, Liz non lo molla, perché sa che lui è l'unico ad avere le risposte a molte delle sue domande.
Personalmente il loro rapporto, così inusuale e ancora da decifrare, è l'elemento che mi tiene incollata a questa serie.
Riesce a contrastare il fastidio dovuto a incongruenze grossolane e soluzioni narrative discutibili.
Che cosa ci insegna Raymond Reddington
L'eleganza viene prima di tutto. Ogni volta che vedo Red vestito di tutto punto mi dico: ecco dei soldi spesi bene.
I segreti sono segreti. Dopo sette stagioni sappiamo molte cose di Red, ma nessuna ce l'ha svelata lui.
Le relazioni sono importanti. L'impero di Red si regge sulla capacità di leggere correttamente le persone e i rapporti tra di loro.
I sentimenti non sono marginali. Red sarà anche un duro, ma sa quanto sono fondamentali i sentimenti nella vita delle persone.
La lealtà è la base di ogni relazione di fiducia. Nonostante le difficoltà e le diffidenze iniziali Red e la task force dell'FBI sono diventati una squadra a tutti gli effetti.
Non perdersi mai d'animo. Anche quando Reed perde tutto non si arrende e ricomincia da capo a ricostruire il suo impero.
L'ironia non deve mancare mai, soprattutto nei momenti più difficili.
Il tradimento non lascia spazio e nessuna pietà. Tranne quando tieni davvero alla persone che ti ha tradito.
Occorre avere una scala di valori. Red sarà anche un pericoloso criminale, ma si attiene a una scala di valori molto precisa, sempre più chiara col il passare del tempo.
The Blacklist sette anni dopo
Che cosa succede quando un'ossessione si ripresenta a distanza di tempo?
E' come ritrovare un vecchio amico che porta con sé i ricordi di anni prima: l'attesa per il nuovo episodio, la settimana trascorsa a passarlo al setaccio per coglierne i minimi dettagli, le playlist con i brani della colonna sonora.
Nel frattempo i protagonisti invecchiano, esattamente come ciascuno di noi.
Oggi osservo Red nell'episodio numero quindici della settima stagione e mi dico che alla fine la vera magia di alcune storie, ciò che le rende autentiche e più vicine alla nostra storia personale, è l'effetto del tempo che passa.
I personaggi che invecchiano sono lo specchio delle nostra vita, testimoni di un fenomeno al quale nessuno può sfuggire.
Red ha sessant'anni, è appesantito, affaticato e probabilmente malato - ma per ora non sappiamo di cosa si tratta.
Non ha più la verve di un tempo e anche lo spirito vacilla. Sono tanti gli amici morti o persi per sempre e Liz si conferma sempre più come il suo unico vero riferimento affettivo, nonostante gli alti e bassi del loro rapporto.
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