L'eterno fascino dei vampiri
- La Sabry .
- 25 apr 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 26 apr 2020
I vampiri hanno sempre occupato un posto speciale nel mio cuore.
Quali sono le sfide evolutive che queste creature fantastiche si trovano ad affrontare?

Sui vampiri avrei tante di quelle cose da scrivere che un post sicuramente non sarà sufficiente.
Iniziamo con il precisare che il mio interesse nei confronti di queste creature fantastiche è di tipo accademico, e parte da una domanda precisa: come è nata la credenza dei vampiri?
Le risposte sono - a mio avviso - intriganti quanto i vampiri stessi.
L'origine dei vampiri
L'immagine "moderna" dei vampiri risale al Settecento, pur esistendo riferimenti a creature con caratteristiche riconducibili ai vampiri molto più antichi. Solo nel 1745 la seconda edizione dell'Oxford English Dictionary descrive un essere soprannaturale di indole malvagia (spesso un cadavere rianimato), che vaga in cerca di nutrimento nella forma di sangue umano, prelevato da persone in stato di incoscienza.
Tratti distintivi di queste creature sono la bocca insanguinata, lo stomaco gonfio, i canini acuminati e qualche volta gli artigli.
La scienza ci dice che il gonfiore e il sangue che risale la trachea sono comuni ai cadaveri; sono dovuti ai batteri e ai gas prodotti dalla loro attività, e possono generare l'idea che il cadavere si sia cibato di sangue.
Anche i canini e gli artigli hanno una base scientifica: dopo la morte i tessuti si ritirano, con l'effetto di far sembrare denti e unghie più sporgenti.
Il vampiro è quindi un cadavere nel quale vengono osservate le trasformazioni tipiche di un corpo nei primi stadi della decomposizione.
I vampiri sono contagiosi
Un cadavere che riemerge dalla tomba e va in cerca di sangue umano basta per far perdere il sonno e gettare intere comunità nel terrore.
Ma non è tutto: il vampiro è temibile anche perché è fonte di contagio.
Da dove nasce questa credenza?
Oggi si sa che le malattia contagiose seguono precise modalità di trasmissione. In passato non si conosceva l'origine di molte condizioni patologiche. In caso di morte da malattia contagiosa era abbastanza probabile che lo stesso destino sarebbe toccato a quanti erano entrati in contatto con il malato. Così trascorso il periodo di incubazione, che poteva durare anche diversi giorni, altre persone si sarebbero ammalate e poi sarebbero morte.
Data la totale ignoranza rispetto al fenomeno dell'incubazione, era necessario trovare una spiegazione del ritardo con cui si trasmetteva la condizione patologica. Ecco allora che il morto trova un suo ruolo nella vicenda: intanto non è morto del tutto, dato che giace nella tomba ben pasciuto; inoltre sta attraversando una trasformazione inquietante di carattere soprannaturale; infine altre persone si ammalano e muoiono.
Quindi il responsabile di un contagio misterioso e inarrestabile non può che essere lui, che con il solo respiro porta la morte nelle case.
Perché i vampiri temono l'aglio
Anche l'aglio trova una collocazione plausibile nel mito del vampirismo, dove costituisce un noto elemento di difesa contro i vampiri.
Si sa: i vampiri temono l'aglio. Ma perché?
L'aglio gioca un ruolo di rilievo nella storia, come elemento protettivo contro le forze del male. Gli Antichi Egizi erano convinti che tenesse lontani i fantasmi e in Asia veniva utilizzato per difendersi dagli incantesimi di streghe e stregoni.
La spiegazione di tale credenze ci arriva, ancora una volta, dalla scienza. L'aglio combatte le infezioni, abbassa la pressione del sangue, riduce il colesterolo.
Contemporaneamente risulta un rimedio imbattibile anche contro il vampirismo.
Dato che le proprietà benefiche dell'aglio sono state scoperte solo recentemente, l'associazione con i vampiri non può che avere altre origini.
In passato l'aglio veniva usato ai funerali insieme ai fiori per mascherare gli odori.
Inoltre in Romania le trecce d'aglio venivano esposte fuori dalla porta di casa al preciso scopo di tenere lontani i non-morti; altri strumenti di difesa erano l'acqua benedetta e gettare un calzino nel fiume: il vampiro si sarebbe tuffato per recuperarlo e sarebbe morto definitivamente .
Il nesso tra vampiri, aglio e rabbia
Alcuni tratti tipici del vampiro possono essere anche ricondotti alla condizione di chi è colpito dalla rabbia. La rabbia è causata da un virus che attacca il sistema nervoso centrale e rende le persone instabili, incapaci di stare ferme, aggressive. Chi ne è affetto fatica a deglutire e a respirare, ed è infastidito dagli odori pungenti, quale l'odore dell'aglio.
Un altro nesso con il vampirismo è la modalità di trasmissione della rabbia, che avviene mediante morso. Oggi i casi di trasmissione della rabbia tra esseri umani tramite morso è molto rara, diversamente dal passato, quando le epidemie erano frequenti e diffuse.
Dracula e la sua discendenza
Fino ad ora il vampiro è un cadavere con strane manifestazioni che fanno pensare a una condizione di non-morte, agente di un contagio letale che avviane anche mediante morso.
L'aglio è uno dei pochi presidi capaci di contrastare questa creatura malvagia.
Con Bram Stoker i vampiri assumono delle connotazioni ben precise, sintetizzate nella figura del Conte Dracula. Il vampiro ora non è più solo un anonimo untore che si muove nel breve raggio della sua tomba, ma diventa un personaggio in grado di spostarsi su lunghe distanze; è intelligente, ricco e abile manipolatore, con una spiccata attitudine alla seduzione di giovani donne.
Dracula è un vampiro upper class; non è più un mostro decerebrato, ma un individuo aristocratico dotato di eleganza e fascino.
I vampiri moderni hanno subito un ulteriore evoluzione: non esprimono più una malvagità fine a se stessa, ma sono personaggi intenti a combattere i propri demoni interiori. Rispetto al passato c'è sempre una maggiore consapevolezza del fatto che le persone non sono del tutto buone o del tutto cattive, ma ciascuno di noi in determinate circostanze può essere indotto a comportamenti riprovevoli. Di conseguenza anche i personaggi negativi diventano più sfaccettati e parte delle loro avventure consiste nel contrastare un'indole feroce a favore di una condotta socialmente accettabile.
Il futuro dei vampiri
I vampiri in quanto personaggi di romanzi e saghe hanno un futuro?
Quale altra trasformazione possono mai attraversare per sopravvivere a una narrazione ormai ampiamente sfruttata?
In Intervista con il vampiro Armand dice: "Il mondo cambia.. noi invece no. Ed è proprio questa l'ironia che alla fine ci uccide." L'incapacità dei vampiri di adeguarsi a un mondo umano estremamente mutabile rischia di condurli all'estinzione.
La salvezza può risiedere solo in un ulteriore salto evolutivo, che vede i vampiri diventare eroi capaci di tenere a bada i loro istinti più bassi, mettendo le loro facoltà soprannaturali al servizio degli esseri umani.
Libri
Vampires, Burial, and Death - Paul Barber
Medusa's Gaze and Vampire's Bite - Matt Kaplan
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